lunedì 19 gennaio 2015

Si può uscire dalla condizione di OEM? Si, anche se si entra in crisi.

Abbiamo già detto che l'OEM non è una categoria esclusiva anche se è molto caratterizzato. Ciascuno di noi potenzialmente lo è, se si considera che in certe occasioni (quelle che rendono l'uomo ladro) ciascuno di noi, che già normalmente tende a pensare solo al proprio orticello (anche se c'è un altro modo di dirlo), di fatto si limita a questo "ecchissenefrega del resto".

La risposta al titolo è si. Io ci credo. Sennò non starei qui a tediarvi: non serve l'ennesima voce che si limita alla denuncia nè tantomeno alla lamentela (sport nazionale: i camalli di Genova e i mugugni, ecc... ecc.).

L'OEM, stante il fatto che potenzialmente lo è ciascuno di noi, può tirarsi fuori da questa situazione abietta e nauseabonda. Come?

Provando a formulare a se stesso la domanda critica:

"Quello che sto per fare, rientra nell'utilità comune (a) o serve solo a me (b)?"

Se, infatti, ci troviamo nel caso (b) per tirarsi fuori dalla mentalità e dalla situazione di OEM occorre fare in modo che si rientri invece nel caso (a), magari formulandosi l'altra domanda fondamentale:

"In che modo posso cercare di far si che quello che sto per fare ridondi anche a beneficio altrui?"

o meglio, visto che il più delle volte (non sempre) il nostro non dispone di un ampio vocabolario:

"Posso fare questa cosa evitando di danneggiare gli altri?"
che sarebbe come dire
"mi faccio carico anche dei problemi degli altri".
Già: "mi faccio carico" cioè "non sono più un bambino che pensa solo a se stesso, ma mi rendo conto che con le mie forze posso non solo fare del bene a me stesso ma anche agli altri". Il che è indice oltre che di maturità umana - di saper ragionare con la propria testa  www.ragionareconlapropriatesta.it - anche di sviluppo, di capacità di entrare in relazione con gli altri, di far parte della civis. Insomma: di essere una persona civile.
Che poi è precisamente lo scopo di questo blog.